Corriere Brescia: ultime notizie Brescia e provincia

2022-10-10 16:25:54 By : Mr. GANG Li

Le offerte andavano presentate entro le 12 del 14 gennaio ma dal curatore Filippo Brunori non si è presentato nessun aspirante acquirente. La base d’asta da un milione e 172mila euro per accaparrarsi gli impianti di Montecampione non ha ingolosito alcun imprenditore e non è stata necessaria una gara a rialzi da 15mila euro fissata per il giorno successivo. «Deserto totale, ancora», lo sfogo del sindaco di Artogne, Gianpietro Cesari. Una notizia che non farà piacere ai proprietari di seconde case e multiproprietà nel complesso creato a cavallo tra gli anni ‘70-’80 dalla Alpiaz. Al secondo tentativo erano nuovamente in vendita gli impianti di risalita e di innevamento artificiale, le cabine elettriche, gli automezzi ,la biglietteria, tutte le attrezzature e pure undici lavoratori a tempo indeterminato. Condizione necessaria: la gestione per almeno cinque inverni di quella che fu la fallita Montecampione impianti. Il comprensorio è stato dato in gestione dal curatore alla Montecampione Ski Area, società pubblico-privata finanziata dagli stessi esercenti ma dal destino incerto.

Nuove aste il 22 gennaio e il 12 febbraio Le proprietà della fallita Alpiaz, società che posò fisicamente i mattoni per l’utopia di Montecampione, torneranno invece all’asta tra il 22 gennaio e il 12 febbraio. Si parte con gli appartamenti del residente «Las Plaza» ma i pezzi forti arrivano a febbraio. Il maxi parcheggio (Base un milione e 100mila euro) e il cinema (tuttora aperto e gestito dalla comunità locale, si parte da 216mila euro) costituiscono i pezzi pregiati. Il rischio deserto, come sempre, è altissimo.

Le proprietà della fallita Alpiaz, società che posò fisicamente i mattoni per l’utopia di Montecampione, torneranno invece all’asta tra il 22 gennaio e il 12 febbraio.

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