Fassa Bortolo lancia la linea NOVANTICA®, per un restauro senza cemento

2022-07-02 12:14:49 By : Mr. xiao dai

Novità assoluta in casa Fassa Bortolo! Considerata l’esigenza per gli edifici tutelati di utilizzare malte ed intonaci del tutto compatibili con gli impasti antichi, il Centro di Ricerche Fassa I-Lab ha sviluppato una nuova linea di malte a base di calce aerea ed eco-pozzolane che permettono di realizzare interventi di restauro senza l’uso di cemento e al contempo offrono un ulteriore contributo in termini di sostenibilità ambientale.

Abbiamo intervistato Mauro Menaldo, Product manager di Fassa Bortolo, per sapere di più su questa nuova linea di prodotti sempre più volta a un restauro sostenibile del nostro patrimonio costruito storico.Restauro: perché scegliere la calce aerea come legante

Quando si tratta di interventi sul patrimonio costruito è necessario sviluppare materiali che si rifacciano alla tradizione, che siano compatibili con i supporti sui quali verranno applicati e al contempo durabili nel tempo.

Un altro tema di grande attualità che interessa tutto il settore delle costruzioni riguarda la possibilità di ridurre il prelievo di materiali naturali grazie al recupero ed al riciclo di materie risultanti da altre lavorazioni, a partire dagli inerti e non solo. 

In generale, sappiamo che il processo di produzione di molti leganti in edilizia emette in atmosfera ingenti quantitativi di anidride carbonica perché, soprattutto in fase di cottura delle materie prime, si utilizzano per lo più combustibili fossili per alimentare le fornaci.

Tuttavia, la produzione della calce, soprattutto quella aerea, avendo temperature di cottura più basse, si distingue per le minori emissioni permanenti di CO2 ed in più presenta un parziale riassorbimento della anidride carbonica in fase di messa in opera. Questo ultimo aspetto è confermato da uno studio commissionato al Politecnico di Milano dall’Associazione Europea della Calce, di cui Fassa è membro attivo, in cui si riporta che il 33% della CO2 emessa durante la produzione della calce viene catturata tramite carbonatazione durante le varie applicazioni.

Oggi Fassa è l’unica azienda in Italia che produce calce, sia aerea che idraulica NHL 3.5, senza utilizzare combustibili di origine fossile.

 Ridurre le emissioni di CO2 nella filiera dell’edilizia: le soluzioni di Fassa Bortolo Fare ricerca per creare prodotti di qualità per il mondo dell’edilizia è l’obiettivo principale di Fassa Bortolo. Ma in questa missione c’è anche una volontà imprescindibile: operare ed investire, anche economicamente, perché questo obiettivo abbia il minor impatto possibile, trovando un equilibrio tra le necessità dello sviluppo industriale e le esigenze dell’ambiente e della collettività. Scopri come Fassa Bortolo riduce le emissioni di CO2 nella produzione di calce

Fare ricerca per creare prodotti di qualità per il mondo dell’edilizia è l’obiettivo principale di Fassa Bortolo. Ma in questa missione c’è anche una volontà imprescindibile: operare ed investire, anche economicamente, perché questo obiettivo abbia il minor impatto possibile, trovando un equilibrio tra le necessità dello sviluppo industriale e le esigenze dell’ambiente e della collettività.

Scopri come Fassa Bortolo riduce le emissioni di CO2 nella produzione di calce

La calce, quindi, in virtù della minore richiesta di energia in produzione, della salubrità impartita agli edifici, della completa compatibilità con il costruito storico e della sua durabilità e resistenza meccanica, si propone a noi, oggi, come il legante da costruzione del terzo millennio.

Non solo… Se alla calce aerea aggiungiamo delle eco-pozzolane, ovvero dei materiali di risulta da altre lavorazioni che hanno caratteristiche di reattività pozzolanica (materiali che altrimenti sarebbero destinati a discarica con inevitabili ripercussioni sull’ambiente), contribuiamo ulteriormente ad abbassare il nostro impatto sull’ambiente.

Cosa propone oggi Fassa al mercato per poter realizzare restauri sempre più sostenibili? Lo abbiamo chiesto a Mauro Menaldo, Product manager della linea malte e intonaci di Fassa Bortolo.

  Mauro Menaldo, Product Manager del Sistema Restauro, Bio-Architettura e Deumidificante Fassa Bortolo.

 Restauri sostenibili con la linea di malte da intonaco NOVANTICA® di Fassa

All’interno del vostro Centro di Ricerche Fassa I-Lab avete studiato e sviluppato una nuova linea di prodotti a base di calce aerea che permettono di effettuare restauri senza l’uso di cemento. Come si chiama questa nuova linea e quali sono i suoi principali vantaggi?

In Fassa Bortolo abbiamo già due linee a base di calce che consentono restauri: si tratta della linea PURACALCE, a base di calce aerea, e della linea EX NOVO Bio-Restauro Storico a base di calce idraulica naturale, entrambe certificate ANAB e ICEA e quindi utilizzabili, oltre che per il restauro, anche in bioedilizia.

Attraverso lo sviluppo di questa nuova linea abbiamo voluto realizzare una malta che fosse sì a base calce aerea ma che si rifacesse alle antiche malte utilizzate in epoca romana. Pertanto, dall’utilizzo congiunto di calce aerea e di eco-pozzolane, completamente esenti da cemento, è nata la linea NOVANTICA®, sviluppata per rispondere alle più moderne esigenze del restauro sostenibile.

La linea NOVANTICA ci permette di intervenire su edifici di pregio storico, con murature realizzate in tufo, pietra, muri a sacco o mattoni pieni.

Prodotti della linea NOVANTICA®. Scopri di più.

Possiamo sinteticamente riassumere così i vantaggi della linea NOVANTICA®:Adatta per il restauro di edifici storici, data la totale assenza di cemento nella formulazione.Compatibile, sia dal punto di vista chimico che fisico, con i materiali storici vincolati.Reversibile, ovvero che può essere rimossa senza arrecare danno al supporto esistente.Con ottima lavorabilità, grazie all’elevata finezza della calce contenuta nell’impasto.Ad elevata traspirabilità, perché grazie alla naturale e diffusa porosità è in grado di regolamentare maggiormente l’umidita interna degli ambienti aumentando il benessere abitativo.Antibatterica naturale, l’elevata alcalinità della calce aerea crea un’ambiente sfavorevole alla proliferazione di muffe e funghi.

 Legante a base di calce aerea e pozzolana

Nella pratica, cosa otteniamo se mescoliamo della pozzolana a della calce aerea?

Se mescoliamo alla calce aerea dei materiali pozzolanici otteniamo un legante idraulico. 

La pozzolana a contatto con l’acqua e la calce aerea crea legami idraulici, nel tempo migliora le resistenze meccaniche della malta e non apporta sali nocivi alla struttura.

Le innumerevoli ed importantissime proprietà della pozzolana in ambito edilizio sono conosciute sin dai tempi antichi: infatti, come ci dimostrano le numerose costruzioni ancora esistenti, la pozzolana miscelata con la calce ed inerti è stata un ottimo legante, sia come malta per le murature, sia come componente principale dell’opus caementicium, ovvero il “calcestruzzo” di epoca romana.

Nei tempi antichi, le malte che utilizzavano la pozzolana come carica idraulica all’interno degli impasti rappresentavano ciò che per noi oggi potrebbe essere una malta cementizia a presa rapida: una soluzione facile e veloce in grado di risolvere numerosi problemi nell’ambito delle costruzioni e specialmente per tutte le opere idrauliche (acquedotti, porti, serbatoi) dove il dilavamento dell’acqua degradava rapidamente le comuni malte aeree.

 I prodotti della nuova linea NOVANTICA®

Da quanti e quali prodotti si compone la nuova linea NOVANTICA®?

La linea NOVANTICA® al momento si compone di quattro prodotti:BIO-RINZAFFO usato come rinzaffo per favorire l’adesione di BIO-INTONACO DI FONDO alla muratura. BIO-INTONACO DI FONDO, usato come intonaco di fondo e che può essere applicato a mano o a macchina su murature in mattoni, tufo e pietrame. BIO-INTONACO FINE, usato come intonaco di finitura ad effetto marmorino per interni ed esterni.LC7 BIOLISCIO, usato come lisciatura per interni ed esterni.

Di prossima uscita sarà anche la BIO-MALTA STRUTTURALE M10, esente cemento, adatta ad interventi strutturali.

Ricordiamo che si tratta di prodotti composti da calce aerea, eco-pozzolane ed inerti calcarei selezionati. La calce impiegata per il confezionamento, classificata secondo la norma EN 459, presenta delle caratteristiche di purezza estremamente elevate. L’elevata finezza della calce utilizzata conferisce una lavorabilità unica all’impasto e la reazione pozzolanica è garantita nel corso del tempo. Le intrinseche proprietà della calce aerea, l’elevata purezza delle materie prime e la speciale formulazione consentono di raggiungere elevate caratteristiche di traspirabilità ed assenza di efflorescenze. L’elevata alcalinità della calce aerea, inoltre, crea superfici sfavorevoli alla proliferazione di funghi o muffe aumentando di conseguenza il benessere abitativo.

 Compatibilità e reversibilità dei materiali negli interventi di restauro

Nell’ambito del recupero e conservazione del patrimonio costruito storico da sempre si parla del concetto di compatibilità dei materiali, perché è bene evitare l’impiego di prodotti dove il legante prevalente sia il cemento?

Dobbiamo partire dal presupposto che l’uomo utilizza da più di 10 mila anni la calce aerea per costruire opere murarie. L’argilla e il gesso erano esclusivamente utilizzate presso quelle civiltà che vivevamo in climi molto caldi, come ad esempio gli egizi. Purtroppo, argilla e gesso sono materiali da costruzione fortemente deteriorabili dall’acqua, soggetti quindi a cambiamenti di aspetto, dimensione e colore una volta posati ed eventualmente a contatto con essa o esposti agli agenti atmosferici. Tutto il patrimonio costruito storico giunto a noi, almeno fino alla fine dell’Ottocento, è stato realizzato utilizzando impasti a base di calce aerea.

Il concetto di compatibilità è fondamentale perché dobbiamo garantire che i nuovi impasti utilizzati negli interventi di restauro abbiano le stesse caratteristiche chimico-fisiche e prestazionali degli impasti esistenti, tutto questo nel dovuto rispetto della storia del costruito.

L’uso di malte che contengono al loro interno sostanze come i solfati, presenti nei cementi, possono far scaturire efflorescenze saline che potrebbero andare ad innescare fenomeni di degrado, sia sul materiale appena applicato ma anche sulle aree circostanti che fino a quel momento magari erano sane.

Inoltre, l’uso di materiali con caratteristiche meccaniche di adesione superiori a quelle dei materiali esistenti possono generare tensioni o rigidezze alle quali la muratura storica non è abituata con conseguenti fenomeni di criticità, come ad esempio il distacco del materiale più debole di tutto il pacchetto stratigrafico (es. mattone e tufo).

Esempio di intonaco cementizio che si distacca con frammenti di mattoni.

Infine, l’uso di materiali che offrono scarsa capacità di evaporazione all’acqua possono creare ulteriori criticità alla comune umidità di risalita capillare, presente nella maggior parte del costruito storico. 

Per questi motivi, nell’edilizia storica è sconsigliato l’uso di impasti che di base hanno come legante il cemento. 

Oltre al concetto di compatibilità dei materiali, quando si interviene su un fabbricato storico esiste un altro dogma da rispettare: il concetto di reversibilità. Dobbiamo creare superfici che si sacrificano per il corpo di fabbrica, il bene da tutelare è il corpo di fabbrica e non l’intonaco. 

L’intonaco deve proteggere, deve salvaguardare, deve eventualmente sacrificarsi per la durabilità e la salubrità della muratura esistente. 

La reversibilità è anch’essa fondamentale perché nel momento in cui dovesse venire a meno la funzione dell’intonaco – per distacco o rimozione necessaria – l’intonaco applicato deve poter essere rimosso senza creare ammaloramenti ulteriori al supporto rispetto a come era precedentemente all’intervento. 

In pratica, quando si rimuove un intonaco da restauro non devono verificarsi distacchi sul supporto murario esistente, siano essi parti di mattoni, pietra e/o malta di allettamento. 

Stesso discorso vale anche per le finiture, le quali devono essere rispettose dello strato su cui andranno ad aderire. 

Compatibilità e reversibilità sono i due principi cardine che devono guidare ogni professionista impegnato negli interventi di recupero e consolidamento dei fabbricati di pregio storico e artistico.

 Come distinguere un intonaco a base calce aerea da un intonaco a base calce idraulica

Su un fabbricato storico è tecnicamente possibile distinguere se è stato utilizzato un intonaco a base di calce aerea o idraulica, senza l’ausilio di prove di laboratorio?

Premesso che le prove di laboratorio sono necessarie quando si interviene su fabbricati di valore storico-artistico per poter conoscere nel dettaglio la composizione dei materiali, solo un esperto o comunque chi ha esperienza in questo tipo di interventi è in grado di riconoscere con metodi empirici se si tratta di una o dell’altra tipologia di malta. 

In passato non era possibile produrre la calce come lo si fa oggi. O meglio, la cottura della calce non era uniforme così come avviene nelle fornaci moderne. 

In genere, è possibile riconoscere gli intonaci storici a base di calce aerea in maniera diretta perché presentano dei difetti, quelli che in gergo vengono chiamati bottaccioli o calcinaroli – ovvero granelli di calce non spenta, oppure perché presentano resistenze meccaniche medio-basse.

Presenza di bottaccioli o calce aerea secca.

Anche il colore della malta può fornirci delle ulteriori informazioni. Una malta a base di calce aerea è bianca, mentre la colorazione di una malta idraulica tende all’ocra. Infatti, una calce idraulica naturale deriva dalla cottura di una marna che al suo interno contiene delle impurità, ovvero quelle cariche che poi forniscono gli indici di idraulicità all’impasto.

Attenzione: il cemento bianco è bianco. È difficile, quindi, sulla base della sola colorazione distinguere, senza prove di laboratorio di resistenza meccanica e composizione mineralogica, se ci troviamo davanti a un intonaco a base di calce aerea o a un intonaco che abbia come legante il cemento bianco.

Sempre in cantiere, un esperto può riconoscere la differenza tra le due tipologie di malta anche dal suono che emettono. Se lasciamo cadere a terra un frammento di intonaco a base di calce aerea il suono è sordo, mentre una malta cementizia emette un suono di tipo metallico/vetroso dovuto alla tenacità del materiale.

In Fassa Bortolo siamo in grado di eseguire analisi e prove sui materiali esistenti per poter offrire la nostra miglior soluzione a seconda della tipologia di intervento da eseguire.

Per maggiori informazioni su NOVANTICA® rivolgiti all’Assistenza Fassa Bortolo

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 Chi è FASSA BORTOLO

Fassa Bortolo è un marchio storico nel mondo dell’edilizia, leader in Italia e tra i più affermati a livello internazionale.

L’attenzione alla qualità e alle materie prime, l’innovazione e il rispetto per l’ambiente, sono valori alla base della vasta gamma di prodotti proposti dall’Azienda: malte e intonaci, prodotti per la pittura, adesivi, impermeabilizzanti, bio-intonaci, soluzioni per il risanamento di murature, per il ripristino del calcestruzzo, prodotti per l’isolamento termico e lastre in cartongesso.

Attualmente il Gruppo Fassa è presente con 18 stabilimenti e 9 filiali commerciali in Europa e uno stabilimento in Brasile.

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