F1 - Mercedes termina gli esperimenti: a Silverstone per capitalizzare gli upgrade sulla W13 | Formula Uno Analisi Tecnica

2022-07-02 12:17:04 By : Ms. Phoebe Pang

Più che un esame di maturità quello che Mercedes AMG F1 affronterà a Silverstone è un esame di riparazione. I primi della classe che vivono una fase di sbandamento dalla quale sono chiamati a riprendersi per dimostrare di poter ancora dettare il passo.

Ci riusciranno? Sembra molto difficile. Il 2022 della Stella a Tre Punte è stato lastricato dalle buone intenzioni che non si sono quasi mai tramutate in prestazioni da incorniciare. Il massimo ottenuto in stagione è il gradino meno nobile del podio. Il terzo posto, sia per George Russell che per Lewis Hamilton, è sempre giunto quando i team apripista hanno incontrato difficoltà spesso causate da un’incerta affidabilità.

Questo aspetto è uno dei pochi elementi di cui potersi fregiare visto che tutti i motorizzati Mercedes vantano invidiabili livelli di solidità. Quello di Gran Bretagna è il GP casalingo sia per la compagine che per i due piloti che vogliono dimostrare al mondo che anche in un’annata non proprio da ricordare è possibile strappare qualche soddisfazione.

Il circuito che sorge a pochi chilometri dalla sede di Brackley è considerato, in seno al team, “amico” della W13. O quanto meno non è ostico come Monaco, Baku e Montreal che presentavano una superficie particolarmente sconnessa e tale da acuire le difficoltà di una vettura che ha sofferto del porpoising e del bouncing in misura molto amplificata.

Secondo i rivali storici della Red Bull la location inglese potrebbe addirittura essere il teatro del ritorno alla vittoria del team campione in carica. Ne ha parlato Chris Horner e lo ha confermato Helmut Marko in una strategia mediatica abbastanza scontata e mirata a spostare le pressione nel campo avversario. La verità è che nell’ex aeroporto che sorge a metà strada tra Londra e Birmingham saranno ancora una volta la RB18 e la F1-75 a giocarsi vittoria e gloria. La Mercedes, anche in questa circostanza, se ne starà là sorniona in attesa di cogliere qualche buona occasione.

Toto Wolff, uno che con la parola è abile prestigiatore, allontana i fari mediatici dalla sua scuderia e cerca di continuare in quella linea di pragmatismo che sta contraddistinguendo questo difficile mondiale: “Il Canada – ha spiegato il dirigente austriaco al portale ufficiale della Mercedes – è stato il nostro quinto podio della stagione e siamo stati felici di raccogliere solidi punti“.

Chiaramente, per una compagine ambiziosa come AMG, cinque arrivi in terza piazza sono una sorta di brodino insapore. Gli obiettivi sono ben altri:

“Anche se possiamo essere soddisfatti dei lampi di velocità mostrati dalla W13, c’è ancora una montagna da scalare. È necessario molto lavoro per arrivare in testa, ma ora abbiamo una direzione più chiara. Siamo concentrati nel trovare sempre più prestazioni man mano che la stagione avanza“.

“Sappiamo che le prime due squadre hanno un vantaggio considerevole. La nostra sfida è ridurre quel divario. Silverstone è stato un buon GP in passato, abbiamo dei miglioramenti in arrivo ed è una pista più liscia. Puntiamo a fare un altro passo avanti“.

Le dichiarazioni su riportate potrebbero essere indicative di un cambio di passo: in Mercedes sarebbe finita l’era delle sperimentazioni. Almeno questo è ciò che si evince dai virgolettati. Dopo mesi passati a raccogliere dati e ad analizzarli è giunto finalmente il momento dell’applicazione di metodologie che possano permettere alla creatura di Mike Elliott di iniziare seriamente a restringere la forbice prestazionale con le vetta.

La conferma indiretta che gli “uomini in grigio” abbiamo passato mesi a battere sentieri tecnici inesplorati arriva da Andrew Shovlin quando spiega che tipo di lavoro Hamilton ha svolto nelle precedenti gare.

“Lewis – ha sottolineato il trackside engineer britannico – se sa di non poter ottenere la pole prova cose diverse. La sua mentalità in qualifica è stata spesso quella di essere un po’ più radicale sull’assetto per cercare di mettere la macchina in una posizione che non avevamo mai visto prima“.

Questo modo di procedere concordato con gli ingegneri non ha sempre dato i suoi frutti. Da qui, ha ribadito Shovlin, “[…] il ritardo che ha accumulato al sabato rispetto a George. Il suo, in fondo, è stato il desiderio di aiutare la squadra ad andare avanti, a cercare di migliorare. Quando la macchina non è come la vorremmo Lewis è sempre molto interessato a fare qualcosa di diverso, a cercare di trovare la direzione in cui possiamo andare. Ci sono state molte volte in cui questo suo approccio ha dato buoni risultati“.

Il procedere sperimentale è stato confermato dal sette volte iridato che, poco dopo il Gp del Canada nelle cui qualifiche ha adoperato un assetto sensibilmente più scarico rispetto a quello impostato del giovane collega, ha scherzosamente auspicato che d’ora in avanti possa essere Russell a sobbarcarsi setup devianti che talvolta si sono resi necessari per comprendere a fondo una vettura che non vuole lasciarsi leggere nel profondo.

Al di là delle battute che tali restano, in Mercedes sperano che Silverstone possa segnare definitivamente il momento di svolta. Ben considerando che i titoli restano una chimera, l’obiettivo conclamato è quello di dare un senso al progetto “sidepod zero”. Gli ingegneri vogliono comprendere una volta e per tutte se un’auto così particolare nel design può essere la base concettuale della W14 che deve necessariamente prendere forma in queste settimane.

Il 2023 deve essere l’anno del riscatto dopo una stagione di purgatorio. E potrà esserlo agendo ora: o si punta decisi su questa filosofia esaltandone le virtù emerse tra CFD e galleria del vento e che ancora non si sono viste in pista, o si convergerà su filosofie come quelle della Red Bull piuttosto che della Ferrari che si stanno dimostrando vincenti. Il futuro, a Brackley, è oggi.

Autore e foto: Diego Catalano – @diegocat1977 Foto: F1, Mercedes AMG F1

Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment.

La nostra web nasce dall’esigenza di proporre contenuti tecnici esclusivi, capaci di analizzare nel profondo tutte quelle sfaccettature interessanti che troppo spesso si dimenticano, risultando poi fondamentali per la giusta comprensione di questo mondo.