Giornate Fai d’Autunno, il patrimonio pugliese inesplorato si mette in mostra – Ambient&Ambienti

2022-10-16 01:58:03 By : Mr. Barton Zhang

L’appuntamento è fissato per sabato 15 e domenica 16 ottobre: è l ‘undicesima edizione di un evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Sono le “Giornate Fai d’Autunno” ad animare il fine settimana, con delegati  e volontari della Fondazione che metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare agli italiani la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI (l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione all’evento sono consultabili sul sito www.giornatefai.it).

Numerose le iniziative anche in Puglia ed ecco, alcune tra le aperture con gli itinerari più interessanti proposti nel fine settimana (Qui l’elenco completo dei luoghi aperti in Puglia, con giorni e orari di visita e modalità di partecipazione. Verificare sul sito eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse).

A Bari il Fai propone l’apertura straordinaria della Casa del Mutilato, situata in via Gioacchino Murat 1, edificio monumentale di valore storico e architettonico della città di Bari, costruito tra il 1935 e 1939. L’edificio, progettato dall’architetto barese Pietro Favia (1895-1972), in stile romanico-pugliese, si compone di tre piani fuori terra e uno seminterrato. L’architetto seguì personalmente la direzione artistica e la sorveglianza dei lavori e il costo totale della costruzione di un milione di lire fu sostenuto in parte dal Comune di Bari, dall’amministrazione provinciale, dal Banco di Napoli e dai proventi delle lotterie e delle iniziative cui parteciparono i cittadini baresi. L’apertura straordinaria è prevista sabato 15 ottobre, dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso 17.30), e domenica 16 ottobre, dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 20 (ultimo ingresso 19.30).  Durante la visita, inoltre, sarà possibile ammirare la mostra di cimeli storici in occasione delle celebrazioni della Giornata nazionale del Ricordo. Domenica 16, alle ore 12.00, è prevista la cerimonia dell’alzabandiera, momento solenne che incarna il grande valore militare.

Canosa propone la visita degli ipogei, cavità artificiali che rappresentano il risultato dell’attività estrattiva sotterranea sviluppata tra la fine del XVIII e gli inizi del XX secolo e finalizzata all’ottenimento di blocchi di calcarenite quale materiale da costruzione. Ora che l’attività estrattiva si è spostata in superficie al di fuori della città, si riconosce alle cavità il valore di opera architettonica anzitutto in virtù di una tecnica costruttiva per sottrazione, che lascia sulle pareti i segni ordinati dell’estrazione: una costruzione al negativo, senza prospetti e con una luminosità densa di ombra. Durante le Giornate d’Autunno si potrà accedere in via eccezionale agli ipogei e scoprire il progetto di valorizzazione che li interesserà, prevedendo piccole opere di consolidamento e di scavo per ottenere luce e aria e realizzare accessi pedonali e meccanizzati.

Sono uno dei biglietti da visita della regione: le Saline di Margherita di Savoia si estendono per circa 4500 ettari complessivi sulla fascia costiera adriatica della Puglia settentrionale, tra il Golfo di Manfredonia a Nord e il porto di Barletta a Sud e sono tra le più importanti ed estese saline di origine marina in Italia. Riconosciute come Riserva Naturale di Stato, oltre a essere un’eccezionale area produttiva, le Saline sono oggi l’habitat naturale di centinaia di specie di volatili e di piante autoctone, tra cui spiccano il fenicottero rosa e la salicornia. Grazie alla Convenzione di Ramsar la Zona Umida delle Saline è attualmente un’area protetta. L’itinerario partirà da Margherita di Savoia, proseguirà presso le vasche salanti ed evaporanti; quindi, si concluderà con la visita alla cinquecentesca Torre di Pietra, promossa al censimento de I Luoghi del Cuore 2022 tuttora in corso, e al Museo della Salina.

Un secolo e mezzo. A Foggia il Fai propone la scoperta dell’Istituto “Altamura” di Foggia, nato per l’iniziativa privata della Camera di Commercio nel 1864. Frutto della spinta alla meccanizzazione della cerealicoltura e delle imprese, in grado di assicurare la manutenzione delle moderne macchine agricole, l’Istituto ha accompagnato in 150 anni, tutte le spinte industriali, scientifiche e tecnologiche del territorio. Ulteriori testimonianze sono offerte dalla teoria di epigrafi storiche, custodite nell’androne dell’edificio antico (il “sacrario”) e dalla biblioteca (realizzata anch’essa all’interno di un’antica officina) che ospita l’Archivio Storico.

E‘ la Rotonda, come viene comunemente chiamata la Chiesa di San Giovanni Battista, al proposta del Fai a San Giovanni Rotondo. Sorge in un’area pianeggiante alla periferia est del paese, al di fuori delle mura dell’abitato di origine medievale e a ridosso di un’importante direttrice viaria di collegamento all’interno del promontorio garganico, interessato a partire dal V secolo d.C. da un fitto passaggio di pellegrini che si recavano alla Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo. Molto particolare in queste due chiese l’apparato decorativo con affreschi, soprattutto nella Chiesa di San Giovanni, che attestano la presenza di artisti attivi nel XIII e XIX secolo.

Tra le proposte di Lecce, il Fai accompagna i visitatori a conoscere Nasca il Teatro, la casa della Compagnia Teatrale Nasca “Teatri di Terra”. Nata nel 2007 grazie all’attore e regista salentino Ippolito Chiarello, la compagnia ha generato, accanto alla classica produzione teatrale, il progetto del Barbonaggio teatrale, uno spazio aperto in cui far confluire molteplici esperienze. Uno dei più noti progetti attuati nel quartiere è “167 Art Project”, una serie di performance artistiche realizzate da street artist di fama internazionale, che hanno dato un nuovo volto a sei grandi facciate delle case popolari nel cuore del quartiere 167 B, grazie alla collaborazione con la comunità parrocchiale di San Giovanni Battista. Le palazzine e le loro facciate sono state riformulate e riconsiderate come una tela bianca su cui intervenire con la creatività e l’attitudine degli artisti coinvolti. Lo scopo del progetto è quello di creare opere d’arte che rompano gli schemi sociali, stimolino voglia di partecipazione e rispecchino il sentimento diffuso della comunità di quest’angolo di Lecce a sentirsi parte integrante della città e del suo futuro. La visita in occasione delle Giornate FAI comprenderà sia il teatro sia il circondario arricchito da murales.

Ricco di proposte anche il weekend a Taranto. Si parte da Castel Sant’Angelo, da tutti conosciuto come Castello Aragonese, che sorge nell’estremo angolo Sud-Est dell’isola della Città Vecchia di Taranto. Si affaccia sul Mar Grande e sul Canale Navigabile e, insieme all’attiguo Ponte Girevole, rappresenta il simbolo della città.  L’importanza dell’apertura dei giardini del Castello per le Giornate FAI d’Autunno è dovuta soprattutto al fatto che, quotidianamente, l’area verde si può intravedere solo dall’alto e parzialmente: non vi si accede se non raramente e difficilmente. Occasione da non perdere, dunque, per entrare nei giardini, percorrerli e capire come siano avvenute le mutazioni nel corso del tempo attraverso l’affascinante racconto di vicissitudini e cambiamenti.

C’è poi la visita a Palazzo D’Aquino, che sorge nel centro storico di Taranto in quello che una volta era denominato Pittaggio Baglio, a ridosso del convento di Sant’Agostino e con ingresso sul pendio La Riccia. Uno tra i più antichi e imponenti palazzi dell’aristocrazia tarantina, appartenne alla nobile famiglia d’Aquino, di origine longobarda, giunta a Taranto nel XV secolo come alleata nella congiura ordita contro Ferdinando I di Napoli da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo. Il palazzo fu anche destinato in parte a ospitare l’Accademia degli Audaci, un circolo culturale istituito nella seconda metà del Cinquecento dallo storico Giovanni Giovine e dal poeta Cataldo Antonio Mannarino.

Tra musei e castelli, la Puglia offre anche scorci ‘verdi’ da scoprire nel weekend. Come il giardino di Masseria Ferragnano, adiacente al corpo masserizio, noto oggi come masseria Ferragnano a Locorotondo.

Le sue origini risalgono al 1500, in seguito alla liquidazione da parte della Regia corte del territorio della Selva Monopolitana, di cui Locorotondo faceva parte. Alla morte dell’ultimo erede la masseria Ferragnano passò all’Opera Pia Basile-Caramia, che fece costruire la scuola agraria allo scopo di provvedere all’istruzione dei figli degli agricoltori poveri del Comune di Locorotondo. Durante le Giornate d’Autunno, si visiteranno il giardino all’italiana, la Neviera del Barone – tipica struttura architettonica “a cummersa”, risalente a prima del 1600 e profonda 12 metri – e la Cantina della Scuola Agraria.

Il complesso della seicentesca Chiesa di San Francesco, l’attuale Municipio di Castellana Grotte e il Palazzo Sgobba si trovano in pieno centro urbano, legati indissolubilmente da una storia comune. Il Municipio occupa gli spazi che sono stati del Convento francescano, risalente al 1651, mentre il palazzo, acquistato nel 1857 da Leonardo Sgobba, occupa gli spazi un tempo dedicati agli orti del convento. Il percorso di visita durante le Giornate d’Autunno inizierà da Palazzo Sgobba, dove si potranno ammirare eccezionalmente alcuni ambienti appena restaurati. Si proseguirà verso la chiesa di San Francesco, dove ci si immergerà tra le sculture e gli altari dell’artista con il saio, Fra’ Luca Principino. Infine ci si recherà presso l’ex convento, ora sede del Municipio, dove dapprima si potrà apprezzare il chiostro datato intorno al XVI -XVII secolo e poi la sala consiliare intitolata alla professoressa Maria Miccolis, la sala delle cerimonie e la quadreria del pittore castellanese Sergio Nicolò de Bellis (1898-1946), uno dei primi artisti a “fotografare”, con la sua tavolozza e i suoi pennelli, la Puglia.

Attualmente chiusa per motivi di sicurezza, verrà eccezionalmente aperta per le Giornate d’Autunno, con le dovute e necessarie precauzioni. E’ la Chiesetta di San Pietro dei Samari, immersa nel Parco naturale regionale “Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo”. Il suo nome deriva dalla vicinanza al Fosso dei Samari, una zona a sud di Gallipoli, compresa tra le colline dell’entroterra e le dune costiere delle spiagge gallipoline. Si tratta di una chiesetta abbaziale bizantina, risalente al 1148, non toccata dal Barocco che tanto ha modificato molte altre chiese dell’area. Oggi si presenta completamente spoglia, senza affreschi, priva della splendida rappresentazione dei Santi Apostoli Pietro e Paoloopera dell’artista gallipolino Giovanni Andrea Coppola

Collocata in un’area rurale a pochi chilometri da Monopoli, la Masseria fortificata Lamalunga, ieri Lamacupa, è un complesso rurale con un frantoio ipogeo, sorto nel Quattrocento in un punto dominante della pianura su di una lama le cui grotte i pastori utilizzavano come rifugi o case. Normalmente chiuso al pubblico perché abitato e di proprietà privata, i visitatori delle Giornate FAI avranno un’occasione unica di scoprire come si viveva nelle masserie fortificate e ammirare uno stupendo panorama. Dopo aver visitato il frantoio da una scala settecentesca si entrerà nella parte nobile per proseguire nel piccolo agrumeto biologico e terminare nella chiesetta.

Affacciata sul mare lungo la costa che da Molfetta conduce a Bisceglie, la basilica della Madonna dei Martiricostituì, fin dalla sua fondazione, un passaggio obbligato tra i due poli più importanti dell’itinerario di pellegrinaggio pugliese. E sarà anche un passaggio per i visitatori che, nel fine settimana, vorranno scoprire questa basilica situata nei pressi dell’antico porto di Molfetta, che svolgeva anche la funzione di ricovero per i più poveri.

L’apertura durante le Giornate FAI prevede un percorso alla scoperta degli elementi dell’originaria chiesa romanica incastonati tra i corpi di fabbrica ottocenteschi e le superfetazioni successive. Il visitatore sarà accompagnato fin sul tetto dove potrà scoprire l’antica cupola a chiancarelle, ignota ai più anche per la sua difficile visibilità.

Saranno aperti dai Volontari di Conversano e Mola di Bari il sito archeologico di Torre di Castiglione dalle ore 9.30 alle ore 18,00 (ultima visita ore 17,00) e la Chiesa di San Giacomo a Mola di Bari, la mattina dalle ore 10,00,alle ore 12,00 e il pomeriggio dalle ore 16,00 alle ore 18,00, sabato 15 e domenica 16. Domenica 16 alle ore 19,30 nella chiesa di Santa Chiara a Conversano ci sarà il Concerto di Musiche antiche per voce solista e accompagnamento musicale, con la prof.ssa Chiara Liuzzi.

Un evento in collaborazione con la Nuova Associazione Studi Astronomici di Brindisi che prevede l’osservazione della volta celeste direttamente dalla cupola della cripta. E’ una delle proposte per il weekend nella provincia brindisina, nella Cripta rupestre di San Biagio, un santo taumaturgo molto venerato e amato dalla popolazione rurale.

Si trova a poca distanza dalla masseria Jannuzzo e si presenta come un santuario collocato in un vero e proprio villaggio rupestre sorto lungo le pareti rocciose dell’avvallamento creato dal corso del Canale Reale nel territorio comunale di Brindisi, a circa 11 km a ovest dal capoluogo in direzione di San Vito dei Normanni.

La chiesa, quasi certamente di rito ortodosso, è stata scavata al centro di un piccolo insediamento monastico di cui si scorgono, nei dintorni, le celle destinate ai monaci, ma nel tempo ha subito delle trasformazioni che ne hanno modificato l’aspetto originario.

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