Il dibattito sulla movida a Santo Spirito, parola ai lettori. "Diamo alternative", "Basta reprimere". Dite la vostra: la Repubblica

2021-12-18 03:41:47 By : Mr. David Zhang

Dateci un'idea e noi eleveremo lo Spirito Santo. Chi ce l'ha, si faccia avanti. Dopo l'appello del sindaco Dario Nardella alla città, agli intellettuali ea chiunque abbia idee sulla piazza al centro delle polemiche per la malamovida, Repubblica Firenze apre uno spazio per raccogliere le idee dei cittadini. Una “chiamata” pubblica a partecipare al dibattito. Raccogliamo idee, proposte, progetti per la tutela del sagrato e il rilancio della piazza. Il vandalismo di venerdì scorso all'area transennata ha riaperto l'antico dibattito sull'uso di Santo Spirito, e ora Palazzo Vecchio chiede una mano. Repubblica sfida i fiorentini: cancellato? Fioriere? Avremmo semplicemente bisogno di più controlli o di una presenza rarefatta di eventi culturali fino ad ora?

Scrivici una mail con la tua idea per Santo Spirito a firenze@repubblica.it. I commenti saranno pubblicati anche sul quotidiano in edicola. Ecco i tuoi interventi

Credo che l'uso dei luoghi pubblici abbia già regole di decoro. Applicarli non significa negare l'uso dei luoghi in sé, ma riproporre le regole, laddove mancano. Quindi, permettiamoci di sederci nelle piazze, consumare, giocare, vivere, come era sempre stato. Garantiamo il rispetto delle norme già in vigore. Abbiamo controlli efficaci affinché la piazza possa appartenere a tutti, nel rispetto di tutti. Chi usa i cimiteri come se fossero bagni pubblici, chi provoca risse, chi getta rifiuti per strada, va sanzionato. Possano gli altri, mentre rispettano, essere rispettati. Questo è un rinforzo positivo. Le sanzioni devono essere applicate in caso di violazione delle leggi. Sanzioni ingiustificate e divieti eccessivi sono solo l'ombra di una grave incapacità di amministrare il bene pubblico. Affrontiamo la convivenza civile.

Secondo me dovrebbe essere lasciato così, non ha bisogno di alcuna riqualificazione. Anzi è proprio per questo motivo che è stato reso unico nel suo genere.

Facciamo un piccolo Focus analizzando i fatti, a Firenze la vita giovanile si svolge principalmente nelle strade e nelle piazze, creando così una marea di giovani che ogni sera si riversa nei principali luoghi di ritrovo; Questo accade perché i giovani sono trascurati, infatti non esistono centri culturali finanziati dalla regione dove i giovani possono imparare l'arte, il teatro, la musica ma anche la convivialità, lo sport, la socializzazione e chi più ne ha più ne metta. noi giovani cerchiamo di creare spazi dedicati a questo, riportando in vita luoghi abbandonati, qui prontamente portati via o messi in cattiva luce, anche se sono gli unici luoghi dove i giovani possono ancora incontrarsi e non trascorrere solo un semplice serata all'insegna dell'alcol e della confusione come in giro per le piazze. Il divieto di accesso al sagrato di Santo Spirito ha innescato una reazione più che prevedibile oltre che alle giuste proteste, abbiamo potuto constatare che le situazioni non sono cambiate ma sono cambiate solo le piazze... Bisogna decidere cosa fare con le giovani generazioni perché rappresentano il futuro, le lasciano allo sbando per le strade o le indirizzano verso una maggiore consapevolezza?

La mia idea per Santo Spirito va ben oltre la questione della piazza stessa, la cui polemica si colloca in realtà in un panorama più ampio, ovvero la cattiva gestione della città fiorentina. Da giovane mi sconsiglia di radicare le mie radici lavorative in una città monosettore, che investe tutto nel turismo e non ha intenzione di cambiare rotta. Firenze è diventata da tempo una "pista turistica" (come giustamente diceva il compianto Philippe Daverio) sul modello di Venezia. In piena quarantena (aprile 2020) il sindaco Dario Nardella, in un'intervista pubblicata anche sul suo sito web, si è reso conto dell'errore di aver puntato tempo fa tutte le forze economiche nel settore turistico unico. Ma evidentemente i nuovi sviluppi della pandemia, l'arrivo dei vaccini, e l'idea di aver scongiurato il pericolo di nuovi lockdown hanno riportato la prospettiva dell'amministrazione a facili fonti di reddito dal turismo, a discapito di una pragmatica risoluzione. problemi generali della città, compresa la situazione dello Spirito Santo.

Probabilmente è la prospettiva di un facile guadagno che impedisce a Santo Spirito di avere un bagno pubblico, che garantirebbe in gran parte un maggiore 'decoro'. 'Decor' è quindi la parola che insieme al suo opposto, 'degrado', forma la dicotomia di cui la politica attuale e le riviste locali che la sostengono si sono riempite la bocca per screditare da una parte chi chiede una più equa gestione della città , e dall'altro per giustificare una privatizzazione sempre più massiccia della città. I giovani vengono braccati a suon di opinione pubblica avversa, quindi c'è più spazio e meno caciara per marchiare anche l'ultimo brandello di suolo pubblico.

Una città veramente pubblica sarebbe anche una città più potente. Alcuni tuoi lettori hanno giustamente fatto notare che all'epoca San Frediano si è riqualificato grazie ad eventi culturali: sarebbe opportuno riorganizzarli. Chissà che alcuni di quei giovani che bevono e chiacchierano in piazza potrebbero non essere coinvolti nell'organizzazione di eventi, lavorandoci, o magari potrebbero suonare lì? O agire in esso? 

Ma questo non sarà possibile se prima non smantelliamo il ristorante autostradale che è stato costruito sulla nostra città. La mia proposta è che l'amministrazione avvii una transizione che guardi all'interesse dei cittadini, e non a quello del turista.

VERGOGNA! Ecco cosa provo, vergognandomi di aver contribuito ad eleggere questa classe politica incapace di pensare al bene comune. I politici chiedono soluzioni ai cittadini!!! 

Smetti di dare responsabilità agli altri, affida i compiti a tecnici competenti e trova le soluzioni da solo. Una cosa però bisogna tener presente: siamo tutti cittadini, abitanti dello Spirito Santo, mercanti, giovani e meno giovani che vogliono vivere e socializzare all'aria aperta, giorno e notte, tutti devono agire nel rispetto degli altri e le autorità devono far rispettare le regole. Ma la pubblica amministrazione deve dare a tutti i cittadini la possibilità di utilizzare gli spazi comuni con servizi adeguati. Avete ridotto questa città ad uno Shopping Village con servizi completi per il consumatore, vogliamo iniziare a pensare di riportare la cultura nella culla del Rinascimento, con idee innovative e all'avanguardia, con attività che stimolino e arricchiscano culturalmente, che favoriscano socializzazione? Se non riesci a trovare soluzioni, prendi nota e agisci di conseguenza. Se proprio vuoi "continuare" ad andare a scuola, ci sono ottime università in Italia! Chiedi ai tuoi colleghi di Madrid o Berlino, per esempio, di scoprire come hanno fatto. Gira le città d'Italia e del mondo non come delegazioni ma come cittadini curiosi in cerca di soluzioni. 

I "giovani" di Piazza Santo Spirito sono cittadini quanto tutti gli altri e la loro richiesta è chiara: uno spazio dove incontrarsi, godersi un po' di frescura e bere un bicchiere di vino. Se la sera a Santo Spirito sono troppe le persone che investono in altri spazi con l'installazione di panchine, tavoli, servizi igienici pubblici gratuiti, chioschi, ecc.. Da decenni si parla di riqualificazione di cascine, cosa aspettiamo ancora per? Non c'è bisogno di proporre misure draconiane impraticabili, servono spazi per vivere! 

Ecco le mie premesse e le uniche soluzioni che vedo possibili.

Obiettivo: ripulire le piazze da orde di giovani rumorosi e ubriachi.

Premessa: Perché i giovani colonizzano alcune piazze come Santo Spirito o Santa Croce? Perché vogliono uno spazio dove poter stare insieme, ascoltare musica, ubriacarsi, scherzare e magari rimorchiare qualcuno per la notte.

- Selezioniamo alternative come spazio, ad esempio il giardino dell'istituto d'arte di Porta Romana?

-mettiamoci qualche struttura che distribuisca alcolici a un prezzo bassissimo, oppure 5 euro di ingresso con una bibita -posti a sedere di qualche tipo -Allestiamo dei Djset

- entriamo in spazi dove chi suona o canta ha a disposizione 25 minuti di palco per una cifra simbolica, quella di un campo da tennis?

Mettiamo a disposizione uno spazio sui social dove poter postare foto delle serate o fare proposte.

Inventiamo serate a tema, palloncini d'acqua il 15 agosto? Tutti vestiti da star per San Lorenzo? Serata dedicata alla commedia Di Vina con vino per tutti?

Insomma, basterebbe guardare qualche programma trash in tv per farsi un'idea.

La spesa potrebbe non raggiungere le fioriere dello Spirito Santo..

Inutile pensare di coinvolgerli in qualcosa di costruttivo, dobbiamo solo trovare un modo per smuoverli, purtroppo.

Sono troppo vecchio e cinico?

Forse coinvolgendo le associazioni universitarie, le associazioni giovanili, ma anche le stesse che l'altra sera hanno strappato quegli orrendi pali in piazza della chiesa in un grande progetto sul "CENTRO STORICO LA NTE", si può cercare di combattere il malcostume. COINVOLGIAMOLI, diciamo loro che questo pezzo di centro è anche vostro, vediamo come lo gestite, cosa fate, come lo fate vivere, facendogli incontrare i residenti, i commercianti e tutti gli interessati, al fine di aprire una discussione seria tra tutte le parti in causa. Progetto lungo e ambizioso irto di insidie ​​e difficoltà, ma è anche vero che il centro storico ridotto a una Disney e sempre più ricco di palazzi del 400 trasformati in resort di lusso, di negozi tutti omologati e pieni solo di venditori ambulanti. 'questi ragazzi lo hanno fatto, e anche questo è un grosso problema.

A Firenze si parla tanto di Rinascimento, ma sapete dove si andava a incontrare la gente? Proprio lì nelle piazze dove le istituzioni vogliono solo tavoli da club. Se una persona vuole incontrare qualcuno, deve consumare?

Direi che una piazza abitata da persone, magari con un bagno pubblico gratuito (lo sai che a Pechino in centro ce n'è uno ogni 200mt?) e non a pagamento, quindi eviterei di vedere piscio ovunque e con cestini più grandi e numerosi (in un giorno normale alle 16.00 sono già pieni).

Perché chiedete una soluzione a cittadini, docenti, artisti, storici dell'arte, ristoratori, commercianti, residenti, turisti, studenti e pensionati? Perché chiedi una soluzione a qualcuno diverso dagli amministratori di questa città che quando si tratta di fare il proprio lavoro sono capaci solo di invitare e anche sfidare qualcun altro a farlo per loro?

Cosa fare? Dobbiamo chiedere a Dario Nardella perché non è riuscito a trovare una soluzione e perché quando dovrebbe trovare una soluzione non può fare altro che invitare e anche sfidare qualcun altro a farlo per lui, anche se questo è il suo lavoro e non è qualcuno lavoro di un altro, e dopo più di dieci anni non è riuscito a fare una sola proposta. Chiediglielo, e se non può nemmeno rispondere, chiediglielo.

Bisogna evitare che tanta bellezza e storia vengano distrutte da vandali e ubriaconi. Il cancellato anche finchè non è brutto mi sembra l'unica vera soluzione.

Ringraziando l'amministrazione comunale per l'opportunità unica di far sentire la voce dei cittadini, sull'argomento vorrei ricordare come negli anni passati la piazza di Santo Spirito fosse frequentata da reali situazioni di degrado e disagiato, ma che è stata nettamente soppiantata da la presenza di eventi organizzati in Piazza dal Comune (es. concerti jazz) che hanno attirato vari segmenti della popolazione cittadina, sradicando le azioni criminali dalla piazza. Il "rumore" di queste iniziative denunciato da alcuni residenti della zona convinse l'allora amministrazione a revocare l'allora gestione delle manifestazioni, lasciando tutto agli espositori locali sulla piazza.

A meno che l'amministrazione comunale, in contrasto con l'evidente volontà del circondario, non intenda fare dell'area Santo Spirito un altro ricettacolo commerciale per la fruizione e il consumo del turismo, ma non voglia mantenerla come un vero e proprio ruolo di esercizio della vitalità fiorentina, occorrono investimenti in cultura, musica, arte, intrattenimento ricreativo (il sindaco è invitato ad altre esperienze europee come Bruxelles o Amsterdam) o, banalmente, bagni pubblici attrezzati che sarebbero anche comodi e necessari. Nonostante questa aspirazione, purtroppo, non credo di trovarmi in una città sviluppata al punto da essere paragonata alle grandi città del nord Europa, dal momento che noi italiani viviamo meglio sulle comode spalle del nostro passato piuttosto che valutare le condizioni innovative che comportano uno sviluppo provocatorio.

La situazione in Santo Spirito manifesta l'incapacità o la riluttanza delle autorità a mantenere un ambiente vivibile per tutti, residenti, commercianti e clienti. Non è accettabile che un pugno di deliri rivendichi il diritto di pisciare sulla basilica, non è altrettanto accettabile che il rispetto degli spazi e dei tempi sia subordinato al diritto a divertirsi sempre del solito manipolo di farabutti. A perdere sono i cittadini e la città, i residenti, che dopo anni non vedono riconosciuto il diritto alla vivibilità, e la convivenza civile che viene sempre calpestata davanti agli estremisti. Mandano polizia e carabinieri ad isolare il gruppo (fascista?) di agitatori per lasciare la piazza per i cittadini che vogliono godersi l'estate.

Mi chiedo solo perché la polizia di stato sia sempre pronta a usare i manganelli contro i lavoratori che scioperano per tutelare i diritti ottenuti dopo anni di battaglie e NON VIENE ORDINATO, come accade contro i lavoratori, di usare lo stesso sistema contro questi deficienti. maleducati e incivili che occupano le nostre piazze storiche, uniche in questi modi intollerabili. Però devo dire che questo sindaco di Firenze mi ricorda, per molti versi, un noto personaggio locale.....un certo....Pinocchio. Solo pettegolezzi e soldi da buttare per catene e pilastri di cemento. Ma chiedere solo educazione e rispetto ad ogni costo è troppo di questi tempi? Un saluto a tutti e un abbraccio agli abitanti di Santo Spirito che ancora oggi devono sopportare tutto questo.

Santo Spirito è una piazza complicata. Non tanto lei, ma il fatto che sia rimasta l'ultimo baluardo di un luogo fiorentino "libero". Ostacolando cittadini di altre parti della città perché colpevoli del reato di non avere abbastanza soldi per godere delle altre parti del centro, furono "ghettizzati" nell'unico porto franco rimasto, Santo Spirito. Luogo di resistenza in date come il 25 aprile e tutto il resto dei giorni, sta esplodendo dopo che sono state revocate le ultime vere limitazioni legate alla pandemia. Le urla di liberazione, figurative o reali, sono d'obbligo ormai dopo mesi di privata libertà notturna. Se qualche elemento esaspera le sanzioni già presenti, è inutile ricorrere a leggi di ritorsione o ad ennesima barriera che vanno a togliere l'ennesimo luogo di incontro ai cittadini: non stato di polizia ma luoghi di civile convivenza, con regole e regole sensate. Per lo sporco, più cestini, per esigenze fisiologiche, più bagni pubblici e si vede come si toglie il "decadimento"; per i trasgressori, sanzioni. Bisogna dare soluzioni reali e non si deve puntare il dito contro il colpevole di turno, visto che il turno arriva per tutti e a nessuno piace essere indicato come il motivo per cui le cose non funzionano. Meno 3000 euro di multe per l'indignazione sventolata dal sindaco che ha perso il contatto con la realtà e più volgare cessazione.

Buonasera, la cultura italiana è quella di vivere nelle piazze e questo non si può cambiare fermandosi sui gradini delle chiese, anche perché non risolverebbe il vero problema. Il problema principale è garantire tranquillità a chi abita in centro permettendoci almeno di dormire. Al contrario, il centro spopolerà anche gli ultimi residenti e sarà lasciato definitivamente ai turisti, ai locali e alla movida.

Credo che l'unico modo per risolvere la questione sia chiudere le piazze come Santo Spirito e i luoghi di ritrovo ai non residenti dopo un'ora prestabilita, che potrebbe essere le 00:30. Anche con la chiusura dei locali dopo la mezzanotte non risolverebbe del tutto il problema perché la gente continuerebbe a rimanere per strada fino al mattino spesso urlando e schiamazzando. In centro, con i vicoli, basta un tono di voce leggermente più alto per svegliare tutti purtroppo. Saluti

Penso che il problema non sia solo di Santo Spirito, ma di tutto il centro storico di Firenze che negli anni è andato sempre più deteriorandosi. Le belle botteghe del centro, le botteghe artigiane, le trattorie tipiche, le gastronomie, le belle librerie, i cinema, le gallerie d'arte ecc.,

Sono stati praticamente cacciati dal centro e hanno lasciato il posto alle grandi catene commerciali, ai venditori di macchine da caffè, alle banche, a piccoli negozi che vendono merce di bassa qualità e così via... L'affitto alto dei locali del centro ha strangolato il commercianti che non potevano più sostenere i costi (e qui l'amministrazione locale avrebbe dovuto intervenire in una certa misura). Inoltre, mentre un tempo era necessario mantenere una distanza minima tra esercizi commerciali della stessa categoria, ora questo limite è diminuito e quindi gelaterie, bar, bibite, patatine fritte, fast food, salumi e formaggi hanno raggiunto il livello inferiore la scalinata del Duomo e praticamente Firenze è diventata un "mangificio" spesso di scarsa qualità! Forse dobbiamo chiederci di chi è la responsabilità!

Tornando a Santo Spirito e ad altri luoghi che hanno problemi simili, proporrei di fare una considerazione sul numero di bar, pub, pizzerie, ristoranti concentrati sulla piazzetta! Come si può pensare che non ci sia una convergenza di presenze tutte nello stesso luogo? Inoltre, il termine "movida" mutuato dallo spagnolo, forse aveva anche il significato di rinascita culturale e libertaria dopo gli anni bui del franchismo, una connotazione un po' più ampia del semplice ritrovarsi insieme per divertirsi e consumare cibo, bevande e altro... ..

Esistono forse luoghi di aggregazione come teatri, cinema, librerie, spazi per ascoltare buona musica di vario genere, partecipare a dibattiti, mostre, ecc. affinché i giovani possano, divertendosi, acquisire una maggiore sensibilità culturale che li porta non solo alla crescita personale, ma anche al rispetto delle bellezze della città in cui vivono? Per non parlare della mancanza di bagni pubblici o panchine che affligge la città (basti vedere lo spettacolo indecente offerto dalla stazione di Santa Maria Novella dove molti viaggiatori sono costretti a sedersi per terra perché i posti nelle sale d'attesa sono insufficienti o i turisti che si accampavano sui gradini del Duomo che si dissuadevano con la sistole!).

Per risolvere la questione sarebbe miope limitarsi a discutere se mettere i cancelli alla chiesa o mandare più poliziotti a controllare, usare gli idranti o chiudere la piazza…..Secondo me, un'analisi più approfondita del fenomeno è necessario affinché l'amministrazione locale possa ripensare e concedere in modo più razionale licenze commerciali al fine di evitare che alcuni luoghi diventino invivibili per i residenti e creino problemi di ordine pubblico e di tutela del patrimonio artistico della città.

Premetto che sono un ragazzo di 20 anni che più e più volte ha passato una serata nel cortile di Santo Spirito, rispettando il luogo, non sporcandolo o altro. Il problema è che dopo quasi 9 mesi di coprifuoco e un anno turbolento come questo, anche noi giovani abbiamo bisogno di divertirci, conoscere gente nuova e divertirci, non dico che tutta quella massa di gente va bene ma allo stesso tempo la città non offre proprio niente.

Credi davvero che uscire sul sagrato sia il massimo del divertimento? Come già qualcuno dice, prima di tutto andrebbero riaperte tutte le piazze per disperdere le persone, riqualificare alcune letteralmente vuote, come piazza del carmine sempre in virtù della stessa idea, aprire i bagni pubblici, aumentare i cestini (magari con il differenziato), aiutano l'apertura di locali, discoteche e locali fuori centro e proponendo eventi su eventi in tutta Firenze, che non siano l'ennesimo cinema all'aperto o la lettura di un passo dantesco, che fa bene per una serata.

Inoltre vorrei dire a chi propone cancelli, idranti e opere socialmente utili che questo è un Paese democratico e libero, forse l'hanno dimenticato.

Vivo in piazza Pitti da oltre quarant'anni; Ho frequentato le scuole dell'obbligo nell'Oltrarno. Ogni giorno attraversavo lo Spirito Santo per andare alle elementari e non era certo una piazza che potesse suggerire una bellezza che potesse essere accogliente anche per i bambini, era una piazza con solo due sbarre ed è stata ribattezzata per essere un centro nevralgico dello spaccio di droga . La sera dei mitici anni Ottanta, Firenze era una grande occasione di idee, c'era la sperimentazione musicale, quella teatrale con Niccolini, i locali in certi spazi angusti ma pieni di vita, la sperimentazione di Cauteruccio, i brani di Pier Vittorio Tondelli che descriverà in anticipo la letteratura di De Lillo, Santo Spirito e Piazza Signoria erano un luogo di ritrovo bohémien. Negli anni con il cambiamento della società c'è un modo diverso di vivere la notte dopo uno spettacolo, un concerto o anche dopo una cena, quello di bere qualcosa. È necessario per chi infrange le regole del vivere male in questo caso di notte con interventi delle forze dell'ordine che devono essere presidiate nei momenti più critici della notte. Occorre intervenire sulla cultura, più cultura teatrale, più cultura cinematografica, più cultura musicale, un'opportunità e uno scambio di idee, una creatività che va riaffermata, restaurata dopo un anno di silenzio e solitudine, anche in questo caso i lockdown . Riprendiamoci la vita è la cultura, la conoscenza e la storia della grandezza degli uomini. Abbiamo molte possibilità e io ci credo!

Una soluzione semplice..rinfrescante e pulita: un passaggio sulle scale e nel sagrato con un simpatico idrante con acqua fresca ogni ora dalle 22 alle 3

L'amministrazione fiorentina è determinata a gentrificare l'intero centro storico pietra dopo pietra. Obiettivo evidente, con buona pace del perenne campo dell'insicurezza e del degrado insistere con una regolamentazione del manicomio di ogni aspetto della vita associata. Una linea politica che nessuno mette più nemmeno in discussione, ma che a livello mediatico si scontra in modo curioso con le lodi sfarzose prodigate a favore di chi abbatte muri e taglia catene... purché muri e catene siano a Minsk o a Teheran . Condivido pienamente l'operato dei nobili e degli attivisti politici che hanno gioiosamente devastato funi, pali e altro arredo urbano inadeguato e costoso, e mi auguro che le loro proposte per la riqualificazione della piazza trovino piena accoglienza. Nessuna recinzione e uno sviluppo che non trae profitto dallo spazio disponibile. A cominciare dall'apertura di bagni pubblici degni di questo nome.

Jacopo Carli (co-fondatore di Eutropia Architettura)

Sembrano le prove di uno spettacolo che non inizia mai, di uno spettacolo fatto da soli spettatori che si guardano. Spettatori seduti sul palco che guardano gli altri spettatori in platea, semplicemente seduti in modo più composto; infaticabili consumatori entrambi. Nessuna trama, nessun protagonista o attore, solo spettatori liberi di occupare il palco in attesa dell'inizio di qualche spettacolo; ma in Santo Spirito, come del resto in tutto il centro storico di Firenze, lo spettacolo inizia raramente e lo spazio è occupato il più possibile, consumando e allontanandosi da una bellezza assoluta, a volte oltraggiata. Riempire il vuoto è forse la chiave per risolvere il problema, perché gli attori si manifestino e gli spettatori tornino ad esserlo. Non barriere, ma una festa per occupare ogni santo giorno il sagrato della chiesa di Santo Spirito con attività culturali, religiose, artistiche e sportive. Perché se è vero che la vita è teatro, l'architettura è la sua scenografia e Santo Spirito dovrebbe essere uno dei palcoscenici più belli del mondo”.

Il problema non è solo la movida, il problema sono i carabinieri, i vigili urbani in primis che, non sapendo cosa fare, puniscono la gente del posto per ciò che accade fuori. Basta far rispettare le leggi che già esistono: multe, lavori socialmente utili e un processo per i più agitati. Devo ancora vedere posti di blocco lungo l'Arno con alcol test ecc. Come mi ha detto un agente di polizia locale, certe direttive dovrebbero venire dall'alto.

Innanzitutto usare un linguaggio più appropriato sarebbe il minimo: "movida", "malamovida", ma di che parli? Sono persone, cittadini che pagano le tasse come tutti gli altri. Santo Spirito è una piazza abitata dalla gente. La stragrande maggioranza di queste persone è rispettosa e civile e tutti, anche quelli che non lo sono, hanno bisogni umani fondamentali. I problemi che queste persone causano ai residenti sono causati dall'incapacità del Comune di offrire loro i servizi di base: bagni pubblici gratuiti in numero sufficiente per le persone che abitano la piazza di notte, e cestini sufficienti per depositare la spazzatura senza doversi allontanare lo a terra. . Non offrire questi servizi e anche pensare alla chiusura di una piazza va contro lo scopo per cui esiste un'amministrazione comunale, ed è una linea di condotta che fa vergogna ai fiorentini.

È particolare che le imprese private più o meno paganti il ​​suolo pubblico possono gestire gran parte della piazza pubblica e i cittadini che non sono utenti di bar e ristoranti vengono infatti espulsi. Il cimitero è un simbolo. Lo è diventato perché non sembrava carino mettere le sedie ei tavoli nei bar e quindi, essendo rimasta una zona franca, è stata transennata. La città, per quanto liberale, non può essere impacchettata e venduta nemmeno da un Sindaco di simpatie renziane. I cittadini sono tutti diversi ma con uguali diritti sulla carta, indipendentemente dal colore dei soldi. Il tema dei bagni pubblici è emblematico. E il suo diritto è eticamente prioritario su quello di un cliente che ha deciso di farsi pizzicare in un'impresa.

Abbiamo letto i vostri contributi sulla situazione di tensione in S. Spirito per la 'cordonata', che secondo Laura Montanari e Sergio Risaliti sarebbe inefficace anche se entrambi rifuggivano da azioni più incisive. Personalmente sono disorientato nel leggere che la piega è troppo poca ma un annullamento è troppo, e che forse la soluzione va cercata nel dialogo. Credo anche che il problema sia un altro, ovvero che il sagrato della chiesa di S. Spirito sia ormai come un edificio occupato, simbolo di una lotta per la libertà incline al degrado sociale. Ormai il 'recupero' del sagrato è difficile, e il dialogo non può necessariamente nascere se manca la disposizione d'animo. Nel frattempo la salvaguardia del patrimonio culturale e il rispetto del luogo di culto non possono essere affidati a prove di dialogo o muscoli, sono tanti i luoghi dove sono state erette barriere finalizzate solo a tutelare i buoni, un esempio famoso in tutto il mondo è Notre Dame a Parigi. Proteggere il sagrato con vere e proprie barriere, lasciando comunque all'esterno uno spazio di incontro ed espressione, e soprattutto salvaguardare l'area fino allo sviluppo del dialogo desiderato.

Dopo le 21:00 ingresso in piazza solo per chi ha una prenotazione in ristorante o bar.

Mi scuso per la lunghezza, spero che il lettore abbia la pazienza di andare a fondo. Mi sono appassionata alla materia in quanto abitante dell'Oltrarno per scelta e confrontata con tutte le contraddizioni di questo meraviglioso quartiere! Il problema non è solo dello Spirito Santo, ma fa parte di un problema più ampio che riguarda soprattutto i giovani. Io, non più giovane, credo che i giovani debbano avere uno spazio adeguato per il loro tempo libero. L'idea di discoteche e luoghi dove ascoltare musica e radunarsi anche rumorosamente, fuori dal centro, ad esempio in capannoni vuoti in zone industriali o commerciali dove non arrechino disturbo ai cittadini che devono poter dormire la notte per recarsi lavorare il giorno successivo, potrebbe aiutare. Sarebbe auspicabile una fruizione ben organizzata delle aree delle Cascine (ottima iniziativa per l'anfiteatro), prevedendo anche aree con tavoli e panchine per pic-nic (con piccoli punti di ristoro ufficiali). Ci vorrebbero navette gratuite dai punti di arrivo dei mezzi pubblici, direi dalla stazione SMN, a questi luoghi di divertimento. Spesso si lamenta che il centro si sta "desertificando". Sfortunatamente, tutte le esigenze degli abitanti e delle masse di nottambuli non possono coesistere. Le piazze devono essere fruibili da tutti e vive ma entro un tempo ragionevole: i tavoli visti in questo periodo sono un aiuto, il suolo pubblico dovrebbe essere reso disponibile anche in modo più generoso in futuro. Importanti sarebbero anche gli eventi culturali (teatro, letture), piccoli gruppi musicali (musica da camera, musica jazz) che possano accompagnare anche chi mangia all'aperto. La combinazione di eventi più tranquilli in centro fino a una certa ora, ad esempio 23 o 240 e la possibilità di spostarsi agevolmente in luoghi ad hoc per chi vuole prolungare la serata, permetterebbe a chi deve vigilare sul rispetto delle regole , per dare un'alternativa prima di usare la repressione. Tuttavia, sono convinto che le regole vadano sempre rispettate. I cittadini hanno spesso l'impressione di “lassismo” da parte di chi dovrebbe tutelarli. Sono presenti ma non intervengono: non multano le auto parcheggiate 24 ore su 24 anche se segnalate da un passante; non si aspettano l'uso delle mascherine nemmeno da chi gli passa davanti senza; non si occupano dei rumori insopportabili nelle vie adiacenti a piazza S. Spirito se non dopo il coprifuoco o ieri fino alle 3 del mattino ecc. Una presenza del Comune, che è la nostra casa comune, tramite la polizia municipale, e dello Stato con la polizia, a contatto con la gente sarebbe auspicabile. Il vigile di quartiere che gira a piedi per la sua zona, visibile e disponibile ad ascoltare e ad aiutare, meno frequentemente ma anche di notte, magari in coppia, aumenterebbe la fiducia e il rispetto nei confronti delle autorità. Queste precauzioni dovrebbero valere per tutta la città, altrimenti i problemi si spostano solo da un luogo all'altro. Non è più possibile sedersi e bere e fare uso di sostanze sui gradini dello Spirito Santo? Tutto si è semplicemente spostato sulla scalinata della chiesa del Carmine! Spendo due parole sulle infrastrutture: l'Oltrarno è una parte dimenticata della città. Non è previsto il passaggio di una linea tranviaria, ad esempio sulla direttrice Ponte alla Vittoria, Porta Romana, Galluzzo (sarebbe necessario un ampio parcheggio scambiatore per chi proviene dal Chianti o da Siena per lavori di alleggerimento del traffico in città); all'inizio della pandemia sono stati sospesi i piccoli bus C3 e C1, che collegavano velocemente l'Oltrarno rispettivamente a Piazza Beccaria e Piazza Libertà (futura linea tramviaria per Bagno a Ripoli). Quando verranno ripristinati? Per delimitare le aree in cui un certo rispetto dovrebbe essere compreso da tutti, come le scalinate di S. Spirito e del Carmine (e io non sono cattolico), suggerirei di fare un concorso tra gli studenti di arti e belle arti alto scuole. i giovani sensibili alla bellezza nella gestione della propria città possono essere un primo passo per renderli consapevoli e partecipi di un tesoro che va rispettato e amato. Grazie per l'attenzione!

Penso che un bel cancello sia la soluzione migliore, oppure usare gli idranti per disperdere gli assembramenti. Controlla anche le piazze in periferia, ad esempio Piazza Giorgini.

Gino Franchi, residente in Oltrarno

Una soluzione plausibile alla situazione fuori controllo a Santo Spirito (ma anche in altre zone calde della città) sarebbe quella di imporre alcune semplici regole di chiusura. Come? Fino alle 00.30 / 01.00 i locali e la piazza è giusto che siano aperti a tutti e che vivano e ospitino gli avventori. Alle ore 01.00 i locali devono chiudere categoricamente, pena la sospensione dei locali per una settimana. (Vigili per controllare) Nel frattempo alcuni steward - meglio i carabinieri - invitano categoricamente gli avventori ad allontanarsi dalla piazza, soprattutto se si è intossicati da alcol o altro. Alle 01.30 la piazza deve essere libera ma comunque aperta e percorribile da chi volesse passare o passeggiare per la città. Se alle 02.00 ci sono ancora persone intente a ballare, urlare e sparare musica, intervengono agenti che portano in questura chi resiste e verrà denunciato per aver urlato. Dove potrebbero andare i patroni? Alle Cascine o in qualsiasi altro luogo dove non disturbino il sonno dei residenti. Per quanto riguarda i servizi igienici, è sufficiente che il bagno pubblico sia reso gratuito (a spese della comunità o dei locali stessi che non sempre ne consentono l'uso) e/o che nei momenti di massima concentrazione siano previsti servizi igienici chimici (per l'unica durata della serata - in posizione alle 19.30 e tolta alle 02.00 contemporaneamente alla pulizia con idropulitrici e personale ALIA scortato come fanno in tutta Europa dalla Spagna alla Norvegia). O meglio, che alcuni dei luoghi pubblici inutilizzati (come l'ex presidio militare) vengano trasformati in bagno pubblico. Ovviamente a tutto questo si opporrebbe la lobby dei gestori dei locali che avidi e golosi vedrebbero ridotta una parte del loro già alto profitto. Ma il vantaggio sarebbe la città nel suo insieme, che non sarebbe più violentata e sfregiata ogni notte, e i suoi cittadini che sarebbero incoraggiati a fare un uso più sano e civile dello spazio pubblico.

Arresto fino a lunedì mattina. Tanto sono nell'atto del crimine. I genitori seguono i loro figli e poi osservano le loro spavalderie nel cimitero dello spirito santo. Quindi vorrei sentire la loro opinione su questo, sperando che non incolpano i frati per la posizione della chiesa. Idratati ogni 15 minuti all'altezza di un uomo (e di una donna).

Da 50 anni la piazza è teatro di scempi e disattenzioni, negli anni '70 luogo di spaccio e non solo, per la quale abbiamo esperienza, tante e nessuna soluzione, forse una presenza fissa delle forze dell'ordine nell'arco delle 24 ore.

Penso che molto dipenda dalla mancanza di senso civico e di impegno (studio o lavoro) dei giovani responsabili di queste situazioni. Senza voler qui analizzare le cause, vorrei individuarle e obbligarle a presentarsi per periodi variabili, non inferiori a trenta giorni, dalle 8.00 alle 17.00 con pausa pranzo programmata, per svolgere lavori socialmente utili, sotto stretto e stretta sorveglianza. Credo che se si vuole, gli strumenti legislativi si possono trovare.

Questo problema esiste da almeno 30 anni dovrebbe autorizzare i locali con accesso limitato e senza alcol dopo le 22.00

Certi comportamenti vanno puniti duramente, non è una questione di divieto di libertà, è una questione di rispetto di luoghi e oggetti che appartengono alla comunità, e chi li insulta o li distrugge deve essere punito in maniera esemplare. La buona movida non commette certi atti, quindi il rimedio non sono barricate di vario genere, ma agire in modo deterrente, non una o due pattuglie di polizia o carabinieri, ma fermate sempre più immediate con sanzioni molto alte per chi non lo fa rispettare le regole, in ogni piazza, luogo o strada, senza scuse, il patrimonio storico e culturale della nostra città non può essere messo in balia di persone incivili e irrispettose, chiedono i cittadini onesti che sono stanchi di questa situazione.

La disputa dello Spirito Santo:

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