Milano Area B: crescono i disagi, fioriscono le petizioni - Quattroruote.it

2022-10-16 02:17:57 By : Mr. curry zhang

Scopri i contenuti del numero in edicola >

Entra nel mondo Q Premium

Accedi alla tua area MyQ

Clicca qui per accedere ai contatti

Attiva l'iscrizione alla nostra newsletter promozionale!

Subito per te in regalo uno sconto del 15% sui prodotti digitali di Quattroruote, acquistabili sul nostro negozio online.

Grazie per esserti iscritto alla nostra newsletter promozionale. Ti abbiamo inviato una email con il codice sconto.

Oggi la città è il perimetro ideale per l’auto elettrica. Oltre che un contesto destinato a cambiamenti radicali, fatti di spazi da riconvertire e sostenibilità da reinventare. Auto e città, insomma: questo il nostro osservatorio per sapere dove - e come - vivremo domani

Numeri dedicati (0282811354) ai quali si resta "appesi" come minimo una ventina di minuti, sempre che la linea non cada, sempre che non ci si sia già addormentati sulle armoniche della chitarra classica scelte per l’intrattenimento. Le stesse diffuse di sottofondo per chi sceglie il supporto, ugualmente evasivo, dello 020202, il centralino del Comune dove le cose vanno allo stesso modo. Domande sull’Area B che mediamente non trovano soluzione nemmeno quando si scrive a mta.areab@comune.milano.it allegando il libretto della propria vettura e chiedendo caritatevolmente di verificare se questa può o meno circolare, visto che allo scarico emette meno particolato di quanto viene spiegato negli esempi delle FAQ come limite di riferimento (per capire meglio leggere, per esempio, la risposta “marziano-tecnica" fornita nella sezione 2 “Sulla carta di circolazione del mio veicolo diesel nel campo V.5 è presente il valore “0,00000”. Posso accedere in Area B?”). Dozzine di dubbi del genere, irrisolti e irrisolvibili, espongono al rischio delle multe seriali che fra un paio di mesi, alla scadenza del bonus dei 50 ingressi liberi, pioveranno sui “fuorviati” e sui convinti di poter ancora accedere nella più grande e intollerante Ztl d’Italia. Lombardi anzitutto che, come previsto dalle regole del capoluogo, avevano preventivamente inserito la targa del loro veicolo nel banner predisposto che separa i mezzi in divieto da quelli derogati: chi ha fatto questa verifica prima del 30 settembre farebbe bene a ripeterla, visto che il sistema risponde solo e relativamente alla giornata in cui si pone il quesito.

Vietare è multare. Mentre il traffico cresce a vista d’occhio (nonostante il costante calo delle immatricolazioni in atto da anni), mentre l’inquinamento che l’Area B promette di bonificare viene invece assicurato dalle nuove code e dall’imminente accensione della sempre troppe caldaie a gasolio, l’unico risultato ottenuto a Milano è una crisi della mobilità personale senza precedenti: quella imposta in esclusiva ai milanesi e ai residenti lombardi (nessun’altra città ha messo fuorilegge le Euro 5 a gasolio) e attrezzata nel nome di una, per tutti, condivisibile transizione ecologica, ma che con questi strumenti e in questo periodo, secondo sempre più osservatori, pare giocoforza inattuabile, considerando anche gli spaventosi scenari politici ed economici interni ed internazionali. Una riforma, peraltro, piena di trappole: tra telecamere piazzate prima dei parcheggi di corrispondenza, scatole nere a pagamento che offrono piccoli bonus di extra percorrenza alle categorie escluse, ma che vanno in fumo in poche settimane perché registrano i chilometri 24 ore su 24, (realtà amara e malcelata nei siti istituzionali che la propongono come alternativa alla rottamazione o alla vendita fuori regione del proprio veicolo), anche per gli inviti "moralmente superiori" di un Comune che in alternativa all’automobile prevede solo la bici o i mezzi pubblici (non potenziati, quindi, costringendo tutti a triplicare, quando va bene, i tempi di trasferimento quotidiani e a rischiare a bordo il pur blando Covid del periodo), sta fiorendo un fronte di opposizione trasversale e variegato: a colpi di firme sulle petizioni, potrebbe riuscire a porre almeno qualche condizione, per esempio, un sacrosanto annullamento delle registrazioni automatiche delle percorrenze da parte del sistema Move-In nei giorni e nelle ore in cui il divieto di circolazione non sussiste.

Petizione e liberazione. A rendere trasversale la protesta è stata qualche giorno fa la significativa azione di due esponenti degli stessi gruppi che l’Area B l’hanno votata; sul punto di confine tra Rozzano e Milano l’ex consigliere rozzanese, Stefano Apuzzo e Cristina Ganini (nella vicina Opera con i Verdi sud Milano), hanno dato vita a un flash mob caratterizzato dallo slogan “Il provvedimento non è sbagliato, è sbagliato il momento”. Nel mirino e sul volantino i due hanno messo le scelte che coinvolgono tutta l’area metropolitana, ma che vengono regolarmente assunte dal solo sindaco di Milano e dai suoi stretti consiglieri: “Già la riforma delle Province ha portato alla nascita di Città metropolitane inutili e svuotate: chiediamo che i provvedimenti che riguardano tutta l’area urbana siano discusse con i sindaci dell’hinterland. Prima di bloccare, giustamente, i veicoli inquinanti si renda il trasporto pubblico più concorrenziale e attrattivo, con sconti per fasce di popolazione e di reddito. Milano, con la Regione Lombardia a trazione leghista, hanno fatto l’opposto in questi mesi. Basterebbe copiare da Berlino e da alcuni grandi centri spagnoli”. Anche il consiglio comunale di Rozzano ha approvato un odine del giorno con analoghe rivendicazioni, mentre critiche sulle modalità dell’Area B erano arrivate qualche giorno prima anche da un altro sindaco di centrosinistra, quello di Buccinasco, Rino Pruiti. Van giù ancor più dure le opposizioni: Enrico Marcora, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e Riccardo Uberti, segretario territoriale della UGL di Milano raccolgono firme (si comincia a Sesto san Giovanni allo Spazio Camelot) “in aiuto alle fasce più deboli della società e, in particolare, dei lavoratori, come dimostrano le proteste attuate da varie categorie in questi giorni. Questa è una battaglia di tutti quelli che hanno a cuore i diritti del lavoro e che va combattuta senza distinzioni politiche o di bandiera”. La petizione online di Giovanni Esposito e di Fabrizio De Pasquale (presidente di Futuro Milano) intitolata “Petizione al sindaco Giuseppe Sala per la sospensione di Area B”, grazie anche al lavoro fatto su strada con tanto di banchetti posizionati su alcuni punti di ingresso in città, sta andando forte: “Quasi 2.000 firme e 4.000 digitali raccolte in sette giorni. Siamo residenti, lavoratori e pensionati che ogni giorno si muovono all'interno della metropoli. Al di là di ogni appartenenza partitica usiamo le auto per esigenze di lavoro, familiari, di salute, e spesso non abbiamo alternative a questo. Con Area B siamo stati privati del diritto di muoverci, dall'oggi al domani” dice De Pasquale, che su change.org con gli altri firmatari pubblica anche un’analisi dei motivi che li hanno spinti alla mobilitazione. Sempre su Change.org anche il capogruppo dell’omonima lista civica, Luca Bernardo, medico e sfidante di Sala alle ultime elezioni amministrative, sfiora le 2.000 adesioni: “Una firma per il rinvio del blocco auto serve per rivedere i divieti estesi alle auto diesel Euro 4 e 5. Milano diventa ogni giorno più respingente a causa del caro vita che sta crescendo ancora e fuori misura, e non è ancora uscita dalla pandemia e dalla crisi che questa ha provocato. Non si può in un momento come questo rimanere fermi su posizioni ideologiche”. Anche le pagine di "MilanoBelladadio", 170 mila follower su sei piattaforme social alimentate dal “citizen journalism” volontario dei frequentatori, ne promuove una “perché non si costringano tantissime famiglie, nonostante la difficile situazione socio-economica, a spendere soldi per cambiare la macchina”. L’ultima, “Proroga attivazione Area B Milano” è di una “cittadina dell'hinterland appiedata", Elisabetta Salvi: circa 500 le firme a oggi raccolte, tanti commenti e uno che fa riflettere: “Quando le strade percorse dall'amministrazione non incrociano il percorso dei cittadini, si fallisce qualsiasi obiettivo, anche il più nobile”.

Siamo consapevoli del valore che hanno i tuoi dati personali, vogliamo proteggerli in un modo responsabile e trattarli soltanto nei limiti delle finalità comunicate tramite informative aggiornate, chiare e trasparenti.

Quali sono i tuoi interessi* ?

Iscriviti alle nostre Newsletter, tutte le novità del mondo auto e non solo!

Per offrirti contenuti e promozioni in linea con i tuoi interessi e le tue passioni. Letta l'informativa

Editoriale Domus SpA Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi) - Codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158 R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00 - Tutti i Diritti Riservati - Privacy - Informativa Cookie completa - Gestione Cookies - Lic. SIAE n. 4653/I/908

Le prove degli ultimi modelli con dati e statistiche