Qualità dell’aria siamo già arrivati in fascia pericolosa «Colpevole inerzia» - La Nuova di Venezia Venezia

2021-12-31 12:20:50 By : Ms. Jenny Moo

Nella centralina vicina alla tangenziale 73 sforamenti  «Situazione a rischio e nessun intervento risolutivo»

Il colore è già arancione, almeno per la qualità dell’aria. Dopo i quattro giorni consecutivi di superamento del limite di legge giornaliero del Pm10 nella centralina di riferimento di parco Bissuola a Mestre, l’Arpav ha confermato l’allerta arancione in città fino alla fine dell’anno. Un inquinamento cronico, davanti al quale le misure di contenimento sembrano essere assolutamente modeste. Così denunciano le associazioni ambientaliste. Tira una brutta aria in tutte le stazioni di rilevamento, comprese quelle in laguna. Secondo l’ultima rilevazione, i valori sono tutti intorno al limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo e non c’è centralina che non abbia superato il limite annuale di 35 giorni di sforamento l’anno. La peggiore è quella di via Tagliamento (tangenziale) con 63 superamenti, seguita dall’altra stazione di rilevazione dell’inquinamento da traffico di Via Beccaria (58) e da quella industriale di via Malcontenta (57); chiudono quelle localizzate in laguna, come Punta Fusina (51), Sacca Fisola (49) e Rio Novo (40). Valori in linea con gli anni passati, dai 73 sforamenti dell’anno scorso ai 57 del 2019, da sempre molto al di sopra del limite. Per quanto riguarda le concentrazioni medie di inquinanti l’Arpav anticipa che le prime rilevazioni «mostrano una tendenziale diminuzione dei livelli medi di Pm 10 rispetto al 2020» ma per avere dati completi bisognerà attendere l’anno nuovo: da anni i valori medi sono però sistematicamente di molto superiori 20 microgrammi per metro cubo prescritti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la tutela della salute umana. Oggi sono ancora in vigore le limitazioni per l’allerta arancio: non si potranno utilizzare riscaldamenti a biomassa inferiori alla classe 3, la temperatura massima concessa nelle case e negli esercizi commerciali sarà di 19 gradi e sarà limitata la circolazione delle auto fino ai diesel euro 4 in orario di ufficio e dei veicoli commerciali fino diesel euro 3 dalle 8,30 alle 12,30. Se l’aria non migliorasse, con dieci giorni consecutivi di aria inquinata, si potrebbe arrivare al semaforo rosso: una situazione in cui sarà vietato l’utilizzo dei riscaldamenti a biomassa inferiori alle 4 stelle e diverranno ancora più stringenti i divieti di circolazione delle auto, ampliandosi anche ai veicoli commerciali diesel euro 3 fino alle 18,30 e allargandosi negli orari mattutini ai diesel euro 4.Intanto, la domenica ecologica prevista il 26 dicembre è stata spostata: il blocco del traffico nel centro di Mestre è previsto per il 2 gennaio. «Le misure intraprese sono insufficienti: i blocchi della circolazione non funzionano, troppe le deroghe, anche in momenti in cui la presenza di inquinanti è più alta, come in questi giorni: a mancare sono tanto misure strutturali quanto l’azione del governo nazionale» denuncia Roberto Trevisan dell’Assemblea permanente contro il Rischio Chimico, uno dei comitati che un anno fa avevano depositato presso la Procura l’esposto sulla concentrazione di polveri sottili. «Non servono Piani di risanamento dell’aria se non raggiungono gli obiettivi nei tempi prefissati, se non si stanziano adeguate risorse o se non si accompagnano da strumenti normativi adeguati» scrive invece Legambiente nell’edizione speciale di “Mal’aria 2021”, dossier che pubblica ogni anno per monitorare la qualità dell’aria dei nostri capoluoghi: secondo l’ultima edizione regionale a causare l’inquinamento cronico del capoluogo sono la produzione dell’energia elettrica e le attività marittime, a cui si vanno a sommare il traffico e il riscaldamento. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

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